La storia che circonda la Casa del Diavolo di Milano è di quelle che non lasciano indifferenti: il mistero che deriva da fatti inconsueti
Incredibile immaginare quante attività strane siano avvenute al suo interno, eppure le varie leggende che ne descrivono la centenaria storia sembrano essere più veritiere che mai. Si chiama Casa del Diavolo e si trova al civico 3 del corso di Porta Romana, proprio vicino al Duomo di Milano, dove si può notare un palazzo a dir poco sconvolgente.
Sin dalla facciata, si possono ben vedere demoni scolpiti e altrettante raffigurazioni riguardanti l’inferno, con tanto di una palla di cannone conficcata sulla facciata. Inoltre, chi ci ha vissuto è riuscito a creare intorno a sé e alla sua abitazione un alone di mistero che ancora oggi la avvolge da centinaia di anni. Ad acquistare questa struttura fu il marchese Ludovico Acerbi durante i primi anni del Seicento, dato che era stata messa in vendita da parte del conte Pietro Maria Rossi.
Dopodiché, l’ha fatta restaurare in stile barocchetto lombardo, ma a lasciare allibiti sono i tantissimi richiami all’inferno. In più, questo palazzo è riuscito a resistere ad alcune delle sciagurate dinamiche storiche avvenute nel capoluogo lombardo durante i secoli, lasciando tutti stupiti per la sua resistenza in determinate occasioni.
Tutte le persone che credono in eventuali manifestazioni del paranormale non possono fare a meno che rimanere allibite dinnanzi alla storia di Palazzo Acerbi. Il marchese che l’acquistò era visto dai residenti come il diavolo in persona, giacché la sua barba folta e squadrata, il ghigno satanico che aveva e i lineamenti del viso che lo caratterizzavano facevano pensare a ciò.
Ma a stupire di più erano le storie che giravano intorno a questa casa, fatte di voci che partivano dal suo interno, fino ad arrivare alle periferie di Milano. Infatti, si narrava che durante il periodo della peste, il nobiluomo Ludovico Acerbi fosse solito svolgere dei banchetti e delle feste, incurante del fatto che gli ospiti avessero potuto contagiarlo o contagiarsi fra di loro.
Inoltre, questa struttura così imponente, contraddistinta da facce leonine, maschere demoniache, ai lati dell’arcata d’ingresso, e balconcini in ferro è riuscita a rimanere in piedi anche durante le Cinque giornate di Milano. Fu addirittura colpita da parte di una palla di cannone, la quale è rimasta infissa sulla facciata. Ci volle poco a creare intorno a quest’abitazione la superstizione che al suo interno vi risiedesse il diavolo in persona e ancora oggi in tanti vi credono, anche se ora è adibito a dimore private e a degli uffici.
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