Dopo oltre 200 anni è stato ritrovato uno dei dipinti più importanti dell’Ottocento: dove si trova e quando sarà esposto al pubblico
L’arte affascina da sempre l’essere umano, che sia pittura, scultura o architettura, sono tantissime le opere maestose compiute dall’uomo in grado di arricchire le città e i musei di tutto il mondo. Specialmente in Italia abbiamo una tradizione artistica davvero ampia: da Michelangelo Buonarroti a Raffaello Sanzio, passando per Giotto e Botticelli, questi sono solo alcuni dei grandi nomi che hanno dato lustro al nostro paese nel tempo.
Spesso, però, gli amanti dell’arte tendono a sottovalutare quelli che sono gli artisti che seppur non hanno avuto il successo meritato, sono stati autori di opere a dir poco uniche nel loro genere. Proprio in queste ore è tornato sulla bocca di tutti il nome di un pitture poco conosciuto, in quanto è stato ritrovato un suo dipinto dato per disperso per oltre 200 anni. Il capolavoro è stato finalmente restituito al pubblico e sarà, finalmente, possibile ammirarlo.
Ritrovato uno dei dipinti più belli dell’Ottocento: ritrae una storia d’amore tragica
Stiamo parlando del talentuoso pittore veneziano Cosroe Dusi che nel 1838 creò un capolavoro su commissione del conte Francesco Gualdo. Così l’artista creò su una tela di notevoli dimensioni un’opera dedicata a Romeo e Giulietta. Il dipinto rappresenta l’incontro notturno dei due giovani amanti nella dimora dei Capuleti. Per oltre duecento anni, questo dipinto è rimasto disperso, fino a quando è stato recentemente riscoperto dal professor Sergio Marinelli. Ad analizzarlo poi ci hanno pensato Elena Lissoni e Fernando Mazzocca.
Adesso, a partire dal prossimo 6 marzo, è possibile vedere l’opera nei Musei Civici di Verona che la esibirà nella sua cornice più appropriata: la Casa di Giulietta, che al momento è al centro di un riallestimento. Il dipinto rappresenta un momento iconico nella storia di Romeo e Giulietta ed offre una lettura teatrale dell’incontro tra i due protagonisti, con un gioco scenografico delle luci che illuminano la scena. La speranza è proprio che i visitatori riescano a cogliere quella che è un’atmosfera melodrammatica e suggestiva del dipinto.
Secondo le fonti storiche, l’opera di Dusi fu presentata per la prima volta nel 1838 in una mostra all’Accademia di Venezia, organizzata in occasione della visita dell’imperatore d’Austria Ferdinando I. Nonostante gli anni, la tela attualmente è in perfetto stato di conservazione, al punto che negli occhi dei protagonisti si può leggere una tenera e tormentata espressione che rivela il loro destino tragico. Dusi realizzò quest’opera durante il suo periodo di maturità artistica, sotto l’influenza romantica di Francesco Hayez.