Qualcuno l’ha chiamata la maledizione di Picasso, in relazione al rapporto burrascoso che ha legato l’artista alle donne della sua vita.
Effettivamente, che si tratti di maledizione o meno, quel che è certo è che il genio artistico di Picasso si scontrava con una difficile frequentazione del gentil sesso, tanto che il pittore arrivò a distinguere le donne in due sole categorie, gli zerbini e le dee.
Ma da dove nasce questa particolare valutazione femminile, che ha condotto Picasso ad avere rapporti molto tormentati e spesso estremamente controversi?
Per comprenderlo bisogna probabilmente risalire alle origini. Picasso nasce a Malaga nel 1881 ma a 19 anni si trasferisce a Parigi, dove incontra la sua prima musa, Fernande Olivier. La gelosia affiora ben presto e Picasso costringe la donna a posare esclusivamente per lui. Dopo otto anni di dedizione e di frequentazione, Fernande lo aiuterà anche ad uscire dalla depressione del periodo blu. Niente da fare, però: Picasso con ben poca riconoscenza la abbandonò nel 1912 e lei morirà sola e povera nel 1966.
Le donne della vita di Picasso
Si arriva dunque alla seconda donna importante della vita di Picasso, Marcelle Humbert, che il pittore chiamava Eva. Anche in questo caso però le cose finiscono male: Marcelle muore infatti nel 1915 di tubercolosi.
Due anni dopo, però, Picasso rimane folgorato dalla bellezza della russa Olga Khokhlova, che sposò nel 1918. Il primo figlio arriverà tre anni dopo. Purtroppo, si narra anche di comportamenti piuttosto feroci di Picasso nei confronti di Olga, e tradimenti perpetrati soprattutto con Marie-Therese Walter, con cui condusse un rapporto segreto che rimase tale fino alla gravidanza di lei. Olga non la prese bene e, nel 1955, morì in preda alla pazzia. Anche a Marie-Therese le cose non andarono molto meglio, visto che si impiccò, nel 1977.
Tra le altre donne che hanno caratterizzato la vita di Picasso c’è poi Francoise Gilot, da cui ebbe tre figli, così come Dora Mar, che conobbe nel 1954, e quindi la sua ultima fiamma, Jacqueline Roque. Le tre non ebbero sorte felice: la prima morì sola nel 1997 dopo diverse crisi depressive, mentre l’ultima si sparò un colpo di pistola in testa.