Una delle opere più iconiche di Edgar Degas è sicuramente la “piccola ballerina di quattordici anni”, una scultura che rivoluzionato la storia dell’arte. Ci sono però dei particolari che non tutti conoscono e riguarda aspetti poco noti che ti sorprenderanno.
Realizzata tra il 1879 e il 1881, l’opera di Degas nota come “piccola ballerina di quattordici anni” si colloca in un periodo in cui l’artista era già conosciuto come pittore che raffigurava le ballerine, ma a causa di problemi alla vista, la scultura divenne in quel anni il mezzo espressivo dell’artista. Nasce così questa scultura che rappresenta una giovane ballerina in una posa di riposo. Un’opera così nota che l’associamo subito all’artista e che ha cambiato la concezione dell’arte in quel momento. Ci sono infatti, oltre alle caratteristiche più note, degli aspetti incredibili che sicuramente non conosci e che ti lasceranno a bocca aperta.
Degas era ossessionato dal movimento e dalla sua rappresentazione artistica. Le ballerine quindi, con i loro gesti fluide e le loro pose dinamiche, offrivano un soggetto perfetto, tutto da esplorare. Quando arriva alla creazione del La petite danseuse, Degas aveva ben chiaro come rappresentare, anche attraverso la scultura, il realismo in maniera audace, con le sue imperfezioni e con pose inusuali. Nasce così la rivoluzione di quest’ opera, catturata in una posa quasi disturbante per l’epoca e i canoni standard, e che raffigurano una ragazzina comune. Ma quali altri segreti nasconde quest’opera così iconica?
4 dettagli che non conosci sulla piccola ballerina di Degas
La rivoluzione di questa opera così familiare di Degas passa anche attraverso dei dettagli incredibili per l’epoca e che hanno creato molto scalpore. E’ noto che la critica lo accusò di volgarità e di mancanza di decoro. Ma cos’è che forse non hai mai notato?
1- Materiale
La piccola statua originale di Degas non era in bronzo ma è stata realizzata con cera d’api colorata e una parrucca di capelli umani. Questa scelta conferisce sicuramente maggiore realismo e un aspetto quasi inquietante. La cera d’api è un materiale morbido e malleabile che a quanto pare, permetteva a Degas di catturare meglio i movimenti del corpo. I capelli invece erano raccolti in uno chignon come era usuale per le ballerine.
2- Corpetto e scarpe
L’opera presenta un corpetto, un tutù e delle scarpe. Anche tutti questi elementi sono realizzati con veri tessuti, ripetitivamente cotone, tarlatano e seta. Degas infatti volle ricreare con cura i dettagli del costume di scena, comprese le pieghe del tutò e i nastri del corpetto. La gonna di tessuto è stata più volte sostituita nel corso degli anni pe far fronte al deterioramento. Un processo delicato e minuzioso volto a mantenere fedele l’opera nel tempo. Il più recente porta la firma di Glenn Petersen del Metropolitan Museum of Art.
3- L’opera originale è conservata al MET
La piccola ballerina di Degas originale è proprio quella conservata al del Metropolitan Museum of Art di New York che ne ha curato la recentemente la restaurazione. Tuttavia di quest’opera esistono diverse copie, conservate in musei prestigiosi come il Musée d’Orsay e il National Gallery of Art. Le copie sono tutte tutte autorizzate dall’artista stesso e furono create tramite dei calchi. A quanto pare Degas avrebbe voluto creare l’opera anche in un materiale più resistente come il bronzo, un processo che richiedeva proprio l’uso di calchi. Le diverse copie create si diffusero rapidamente e furono inserite nelle collezioni di tutto il Mondo.
4- La modella era poverissima
Secondo alcune ricostruzioni storiche che indagano proprio sui taccuini di proprietà di Degas, la modella che lo ha ispirato era tale Marie Van Goethem, una ragazza poverissima dei bassifondi Parigini. D’altronde La Piccola Ballerina era un’opera che portava la dura testimonianza della realtà che vivevano le ballerine all’epoca. Le ragazzine infatti spesso venivano da famiglie povere e subivano degli allenamenti duri e difficili.
La piccola danzatrice di Degas è stata oggetto di molti studi e ancora oggi non finisce di stupirci. Un’opera d’arte iconica che continuerà ad affascinarci ancora a lungo