A volte la banca rifiuta la richiesta di surroga mutuo presentata dal cliente, ecco cosa fare per non andare incontro a situazioni spiacevoli
Le spese da gestire per una famiglia (ma vale ovviamente anche per chi vive da solo) sono sempre di più, per questo può diventare difficile riuscire a stare dietro a tutto. Non sono poche le persone che arrivano alla fine del mese quasi con l’acqua alla gola, al punto tale da non sapere più come andare avanti, specie se non hanno qualcuno, come un parente stretto, che li possa aiutare.
In casi simili stanno diventando sempre di più gli utenti che decidono di fare richiesta per ottenere la surroga del mutuo, che non è altro che il trasferimento del proprio debito da un istituto di credito a un altro senza necessariamente rinegoziare le condizioni del prestito. A volte, infatti, non ci si sente supportati come si vorrebbe dalla propria banca, per questo diventa quasi inevitabile rivolgersi ad un’altra, che può accogliere il nuovo cliente e supportarlo al meglio in questo percorso.
Surroga mutuo: quando può essere rifiutata
Rivolgersi a una banca per situazioni che riguardano le proprie finanze può generare ansia un po’ in tutti. Questo vale anche con la surroga del mutuo, a cui si decide di ricorrere quando ci si rende conto ormai da diversi mesi che la rata del finanziamento è diventata insostenibile. In tali casi diventa necessario cercare di capire se possano esserci istituti di credito che garantiscono condizioni migliorative. Online sono disponibili diversi portali che permettono di effettuare una simulazione della procedura, che possono rivelarsi provvidenziali.
Innanzitutto è determinante verificare il periodo in cui ci si sta muovendo, il finanziamento non dovrebbe essere prossimo alla scadenza, né inferiore ai 50 mila euro, condizioni che sono ritenute poco vantaggiose per la banca. L’ente, poi, procede anche a fare dei controlli ai redditi del richiedente, se c’è stato, ad esempio, un cambio di lavoro recente con uno stipendio inferiore al passato si potrebbe dubitare sulla sua capacità di assolvere il debito. Altre verifiche riguarderanno poi eventuali ritardi nel pagamento delle rate, che non danno l’idea di un utente ligio nel rispettare gli obblighi previsti. Si cercherà poi anche di capire il valore dell’immobile, qualora questo sia sceso il rifiuto potrebbe essere quasi certo.
Occhio alla rinegoziazione
Chi si trova in difficoltà con il pagamento del proprio finanziamento dovrebbe innanzitutto prestare attenzione a non confondere la surroga mutuo con la rinegoziazione. Quest’ultima rappresenta la richiesta di modificare le condizioni del mutuo, ma senza cambiare banca.
Le differenze possono riguardare il tasso di interesse e e lo spread, legati al mercato e alla politica della banca, oltre alla durata e al tipo di contratto, ovvero il passaggio dal tasso variabile a quello fisso, situazione che ha messo in ginocchio tantissimi italiani. Non è detto sia necessario richiedere un appuntamento a un addetto, può infatti bastare una raccomandata A/R in cui si spiegano i propri bisogni.
Chi, invece, dovesse optare per la surroga mutuo è importante che conosca quali sono le tempistiche affinché tutto possa andare a buon fine. Il trasferimento viene completato entro un massimo di 30 giorni dalla richiesta del cliente alla nuova istituzione bancaria. Se quest’ultima dovesse tergiversare e si dovesse superare questo limite, l’intestatario ha diritto al risarcimento dell’1% del valore del prestito per ogni mese o frazione di mese di ritardo.