In caso di infiltrazione d’acqua nella propria abitazione, in alcuni casi, il locatario deve risarcire l’inquilino: cosa dice la legge
Nell’universo avvincente della giurisprudenza immobiliare, l’argomento delle infiltrazioni in una proprietà in affitto solleva importanti questioni riguardanti i diritti e i doveri sia del locatario che del locatore. In questa trama intricata, due sentenze illuminano ed esaminano aspetti cruciali legati alle responsabilità locative e alle dinamiche condominiali.
Non è sempre agevole capire, in questi casi, se l’inquilino può chiedere il risarcimento del danno al proprietario dell’abitazione o se debba rivolgersi direttamente al responsabile delle infiltrazioni. Innanzitutto, il codice civile stabilisce che le spese di straordinaria amministrazione sono sempre a carico del locatore, come ad esempio la ristrutturazione dell’impianto elettrico e idrico. Mentre, quelle ordinarie e quindi le piccole riparazioni, come piccole rotture di pavimenti o rubinetti, devono essere effettuate dall’inquilino.
Non sempre, però, è facile rispondere ad una domanda spinosa: fino a che punto il locatario può evitare di pagare il canone in presenza di difetti o danni? Il tribunale romano ha stabilito che l’eccezione d’inadempimento ha un ruolo limitato nei contratti di locazione: solo se gli inconvenienti rendono l’immobile completamente inagibile o compromettono gravemente il suo utilizzo, il locatario può rifiutarsi di pagare.
Nel cuore di Napoli, invece, il Tribunale, con una sentenza del 31 gennaio 2024, ha gettato luce su una situazione intricata: se le infiltrazioni provengono dal condominio, il canone di locazione può essere tagliato. Al centro della controversia un’attività di pulitura di pellicce che combatteva contro infiltrazioni d’acqua che minacciavano di deteriorare tutta la merce. In tal caso, il giudice ha accolto la richiesta di riduzione del canone, stabilendo che il locatore deve garantire la piena fruibilità dell’immobile, indipendentemente dalle cause che ne limitano l’utilizzo. Dunque, la sentenza ha stabilito una riduzione del 20% del canone fino a quando l’attività non tornerà al suo pieno splendore.
Dunque, il locatario deve dimostrare non solo l’esistenza delle infiltrazioni, ma anche il loro impatto sul godimento dell’immobile. Senza prove concrete, il locatario è obbligato a pagare, nonostante i lamenti sui difetti. Quindi, quando è possibile richiedere una riduzione del canone a causa di infiltrazioni? Il locatario deve dimostrare concretamente come tali problemi rendano l’immobile sostanzialmente inagibile o compromettano gravemente il suo utilizzo.
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