Octave Duhram ha rubato ben due quadri di Van Gogh: ecco come sarebbe avvenuto il furto e tutto quello che c’è dietro
Tra le opere d’arte maggiormente prese da salto dalla criminalità, troviamo senza ombra di dubbio quelle di Van Gogh. Questo in quanto i suoi quadri sono di un valore a dir poco inestimabile, oltre che iper conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. Alcuni di questi, però, possiedono una storia davvero caotica, spesso con un epilogo tutt’oggi aperto.
Sono numerosi, al giorno d’oggi, i dipinti rubati da criminali di cui purtroppo non si sa più nulla. Nonostante magari i ladri siano stati scoperti (o addirittura catturati), l’ubicazione dei quadri rimane comunque ignota: in certi casi, vengono venduti sul mercato nero, in altri potrebbero essere stati addirittura distrutti. Inevitabilmente, molte opere di Van Gogh sono state oggetto di queste oscure dinamiche.
Un esempio significativo in tal senso è il Ritratto del dottor Gachet, che non è ritenuto smarrito, ma presumibilmente è finito tra le mani di proprietari ignoti, che lo conservano in una location sconosciuta. Tuttavia, la vicenda più curiosa che riguarda due importanti capolavori del pittore rimane tutt’oggi un mistero da sbrogliare: il tutto, però, sembrerebbe girare attorno ad un grande nome, quello di Octave Duhram.
Van Gogh, tutto su Octave Duhram, che ha rubato 2 suoi dipinti
I quadri in questione sono Spiaggia di Scheveningen durante un temporale e La chiesa riformata di Neunen ( quest’ultimo ve lo mostriamo nell’immagine). Stando alle ricostruzioni, ma anche allo stesso racconto di colui che ha condotto “l’operazione”, Duhram ed il suo complice Henk B. hanno rubato le opere, suscitando non poco clamore. Vi spieghiamo di più.
Lo stesso Octave (imprigionato nel 2005 e condannato a 3 anni e mezzo di carcere) ha raccontato che, in un primo momento, i quadri che avevano puntato erano I girasoli e I mangiatori di patate. Per questioni legate alla logistica, ma anche alla sorveglianza, si sono orientati su i due di cui sopra.
I dipinti sono stati poi recuperati dalle mani della mafia italiana nel 2016, ma il ladro non ha voluto chiarire quanto siano stati per averli. Questo è accaduto dopo una serie tentativi di venderli in Olanda, chiaramente non andati a buon fine. L’idea iniziale era di venderli al criminale Sam Klepper, che però morì poco prima della rapina. stessa dinamica avvenne con il sequestratore di Heineken Cor van Hout.
I quadri sono stati poi recuperati ed utilizzati come prove, dopodiché sono stati rimpatriati nei Paesi Bassi. Nel 2020, però, La chiesa riformata di Neunen venne prestata al museo Singer Laren, dove venne nuovamente rubata in data 30 marzo.
Poco dopo, chi seguì le indagini ricevette foto con il dipinto, accostata ad pagina del New York Times e una copia della biografia di Octave Durham. Tutto, dunque, riportava a lui nuovamente. Di fatto, però, la dinamica è stata filmata telecamere di sicurezza, motivo per cui la polizia olandese è riuscita ad arrestare un potenziale sospettato. Del dipinto, però, ancora non c’è traccia.