La verità sulla pietà in terracotta creata da Michelangelo Buonarroti è stata svelata dopo anni di discussione. Ora sembra tutto più chiaro.
Studiosi e ricercatori di ogni dove sono stati catturati dall’interesse per questa spettacolare e iconica scultura che è stata creata fra il 1473 e il 1496. Col passare dei secoli e nel passamano fra i collezionisti che si sono avvicendati con il tempo, attribuire la pietà in terracotta a un artista non è stato affatto semplice. Le ultime ricerche hanno confermato che sia stata creata da parte di Michelangelo Buonarroti, ma non è assolutamente semplice convincere tutti di ciò.
Una scultura in marmo scolpita da quest’ultimo fra il 1497 e il 1499, chiamata la Pietà vaticana, può somigliarle nello stile e nelle forme. Si trova all’interno della basilica di San Pietro in Vaticano e fu creata dall’artista quando lui aveva poco più di venti anni. Quella costruita in terracotta, invece, non è facile da attribuire a lui, ma vi è un ricercatore, Claudio Crescentini, che ha scritto un volume a essa dedicata per poter approfondire ogni dettaglio sul tema.
La sua opera è intitolata Michelangelo e la Pietà in terracotta ed è stata edita da parte di Erreciemme edizioni. Al suo interno vi è un’osservazione approfondita di tipo storico-documentaria e stilistico-anagrafica riguardante la struttura tecnica, la metrica, il restauro e l’analisi diagnostica di questa scultura. “La terracotta che raffigura la scena della Madonna con il Cristo deposto è comparsa alla fine del secolo scorso ed era stata venduta a un collezionista bolognese” (raicultura.it), dice Crescentini nel volume.
I dettagli affermano che la pietà in terracotta è da attribuire a Michelangelo
Inizialmente, questa scultura fu venduta al collezionista bolognese come esemplare di tipo ottocentesco creato da parte di un artista napoletano. “Era ricoperta con nove strati di pittura e aveva dei colori sgargianti, capaci di far trapelare in maniera profonda la sua fisionomia”, ha affermato Crescentini.
L’attribuzione a Michelangelo è avvenuta per via della sua immensa conoscenza anatomica e per l’alta qualità artistica attribuita a la pietà in terracotta. Questi elementi hanno permesso a diversi studiosi, fra cui Giuliana Gardelli e Roy Doliner, di attribuire questa scultura a Buonarroti.
All’interno del volume di Crescentini vi si possono trovare anche diversi documenti che certificano la creazione di una pietà in terracotta da parte di Michelangelo. Fu un modello della più grande scultura in marmo presente nella Basilica di San Pietro, ossia la Pietà vaticana, la quale gli fu commissionata da parte del cardinale Jean Bilhères de Lagraulas. Sin da quando è stata esposta al pubblico e agli studiosi, nel 2014 a Parigi durante la mostra I Borgia e il loro tempo, non sono emersi elementi contraddittori sull’attribuzione dell’opera data a Michelangelo.