La città di Madrid sembra essa stessa un dipinto, ma in città ci sono anche altri capolavori surreali. Impossibile perdere Dalì e Hopper.
La storia della città è secolare e passeggiando fra le sue strette vie si può ben comprendere tutto il valore architettonico e artistico che è in grado di emanare. Eppure, all’interno di alcuni edifici c’è anche qualcos’altro di estremamente straordinario, come delle mostre impossibili da perdere. Si va da quelle dedicate a Salvador Dalì, l’artista surrealista e dadaista, fino a quelle di Edward Hopper, l’illustratore e pittore esponente del realismo statunitense.
Madrid è la capitale spagnola e la città più popolosa di tutto il Paese, una vera leccornia per tutti i turisti che arrivano da ogni parte del mondo per ammirare il suo splendore. Una città nobile e cattolica, che si contraddistingue per delle costruzioni architettoniche di altissimo livello, come il Palazzo Reale, la Cattedrale dell’Almudena e Plaza Mayor. Inoltre, all’interno di alcuni musei vi sono esposti dei dipinti di gran caratura internazionale e che vanno visti dal vivo almeno una volta nella vita.
Fra questi, non si può evitare di citare quelli di Salvador Dalì: pittore, scultore, cineasta, fotografo, sceneggiatore, designer e mistico spagnolo, nato a Figueres in Catalogna. Lui è un idolo in patria, e non potrebbe essere altrimenti, data la sua spettacolare poliedricità. Ma anche i quadri di Edward Hopper vanno obbligatoriamente citati: famosissimo per i dipinti riguardanti la solitudine nell’American way, lo stile di vita statunitense propenso ai principi di libertà, vita e ricerca della felicità.
Partiamo dal Prado, in cui risiedono al suo interno delle opere d’arte di inestimabile valore, dipinte da Caravaggio, Raffaello, Goya, Velasquez e tanti altri ancora. Si tratta di uno dei musei maggiormente importanti a livello internazionale e in cui risiedono dei capolavori che inquadrano la storia dell’arte europea degli ultimi cinquecento anni.
Passiamo, poi, al Museo Reina Sofia, al cui interno si possono trovare i quadri di Dalì, Picasso e Mirò, giusto per citare alcuni nomi altisonanti. Questo edificio era sorto come ospedale, ma dal 1986 è divenuto il Centro d’Arte Reina Sofia.
Infine, ma non meno bello e importante, c’è il Museo Thyssen-Bornemisza, al cui interno vi sono delle opere d’arte di artisti del calibro di Hopper, Gauguin, Caravaggio, Van Gogh e Van Eyck. Tutti i capolavori che risiedono in questo museo sono da attribuire alla splendida opera di collezionismo effettuata dal Barone Hans Thyssen-Bornemisza. Infatti, quest’ultimo riuscì a rimettere insieme tutta la collezione prestigiosa di suo padre, Heinrich, la quale era stata divisa fra i suoi vari eredi.
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