Tra estetica e significato, i tatuaggi diventano arte in una vera e propria mostra a tema al Mudec: quello che dovete sapere
La tendenza dell’uomo ad imprimere scritte e segni sulla pelle è radicata da migliaia di anni. Si tratta, infatti, di una tradizione antichissima che affonda le sue radici in una volontà chiara e precisa: quella di voler esprimere la propria identità in modo evidente, ma anche artistico e creativo. Da questa consapevolezza, nasce un progetto interessantissimo al Mudec di Milano.
Come riportato dai dati di Artribune, l’Italia è il Paese con il maggior numero di persone tatuate al mondo ( ben il 48% della popolazione adulta). Per questo motivo, non poteva non essere la terra ideale per organizzare una mostra a tema, a cura di Luisa Gnecchi Ruscone e Guido Guerzoni con la collaborazione di Jurate Francesca Piacenti, che ripercorra nel tempo come i tatuaggi siano stati forma espressiva per l’essere umano, analizzandone i conseguenti risvolti culturali ed antropologici.
Gran parte della popolazione possiede purtroppo un pregiudizio nei confronti dei tatuaggi, in quanto li associa alla tradizione dei carcerati. In verità, questa pratica vanta una storia di più di 5000 anni, che si è voluta di pari passo con le popolazioni, ma anche con le tecniche, diventate man mano più comode ed innovative. Quest’evoluzione è stata chiaramente spiegata ed esposta dalla mostra Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo: vi raccontiamo di più.
La mostra dei tatuaggi al Mudec a Milano, quello che c’è da sapere
Dal 28 marzo fino al 28 luglio potrete recarvi al Mudec di Milano (Via Tortona 56) e visitare un’approfondita mostra sulla storia del tatuaggio, che trae le sue origini dai territori sul bacino del Mediterraneo, evolvendosi verso nuovi scenari e significati fino alla contemporaneità. Vi sveliamo cosa potrete visionare.
Il percorso espositivo prevede una vastissima raccolta di oggetti, reperti, materiali sonori, video-installazioni, incisioni, testi e riproduzioni a tema, tutte provenienti da varie istituzioni e raccolte museali, tra cui il Museo archeologico dell’Alto Adige, il Museo di antropologia criminale Cesare Lombroso dell’Università di Torino e il Museo Nazionale delle arti e delle tradizioni popolari di Roma.
Tra le opere più importanti, ricordiamo Ötzi, il più antico uomo tatuato in stato di mummificazione naturale, ma anche il percorso attraverso il suggestivo collage caleidoscopico di immagini, colori ed esperienze raccontate da tatuatori moderni, con lo scopo di informare nel dettaglio i visitatori in merito alla sfaccettata realtà del tatuaggio nella contemporaneità.
A livello di orari, la mostra sarà fruibile dalle 14.30 – 19.30 il lunedì, dalle 9.30 – 22.30 giovedì e sabato e dalle 9.30 – 19.30 tutti gli altri giorni. L’ultimo ingresso potrà essere effettuato circa un’ora prima da quello di chiusura: potete reperire tutte le informazioni nel dettaglio consultando il sito della mostra https://www.mudec.it/tatuaggio/. La visiterete?
