Se stai progettando un viaggio a Roma o una gita fuori porta, ti consigliamo un luogo poco conosciuto ma imperdibile!
Organizzare viaggi nelle grandi capitali del mondo è spesso un richiamo irresistibile. Metropoli come Parigi, Londra, New York e la stessa Roma sono mete culturali, architettoniche e gastronomiche con tanto da offrire. Molto spesso, però, ci si concentra esclusivamente su destinazioni ed attrazioni ben conosciute.
Si tendendo a privilegiare luoghi, musei e opere d’arte noti e che sono promossi in maniera massiccia dai canali di comunicazione, che siano questi Tv, dépliant o social network. Esistono, però, dei percorsi meno battuti che possono arricchire in egual modo l’esperienza di viaggio.
Anche in una città grande e ricca di famosi monumenti come Roma, è possibile trovare dei tesori nascosti e poco conosciuti ma che vale la pena visitare, come la Serra Moresca in Villa Torlonia.
Il fascino del poco conosciuto dello stile neomoresco: una tenuta principesca
Siamo in Villa Torlonia, nel quartiere Nomentano di Roma. Proprietà della famiglia Torlonia, questo complesso di edifici monumentali è diventata parco pubblico nel 1978. La Serra Moresca è uno di luoghi più suggestivi che si possono trovare all’interno della Villa. Venne progettata nel 1839 dall’architetto Giuseppe Jappelli che scelse per il suo lavoro uno stile neomoresco, ossia una tendenza artistica che, soprattutto nell’Ottocento, si ispirava all’Orientalismo.
L’edificio è composto da colonne in pietra e da graffiti in stile moresco. All’ingresso si potevano trovare due leoni in marmo, che al momento non sono presenti ma erano previsti nel progetto originale. Al di sopra dell’ingresso, c’è un frontone posto sull’arco in cui vi è una dedica al principe Alessandro Raffaele Torlonia e la nobilissima Teresa Torlonia.
Quello che colpisce maggiormente della Serra sono soprattutto le vetrate policrome che creano un’atmosfera fiabesca con giochi di luce che vanno ad illuminare le piante esotiche conservate all’interno dell’edificio. Si possono trovare palme, ananas, aloe e tante altre pianti di evocazione orientale.
I lavori per la costruzione della Serra iniziarono nel 1840 e ci sono stati, nel corso degli anni, diversi restauri. Un primo restauro si è avuto tra il 2007 e 2013, con l’intento di recuperare l’edificio che era fortemente degradato.
Un secondo restauro che è terminato da poco, ha completato gli ultimi dettagli e ha messo in opera la Serra come spazio museale. A lavorare sul progetto sono stati l’architetto Maria Cristina Tullio in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Zètema Progetto Cultura.
Oltre alla Serra in sé, è possibile visitare una Grotta artificiale in cui si possono ammirare cascate e laghetti pieni di ninfee e fior di loto. Ad oggi, la Serra è visitabile sia internamente che esternamente e può ospitare eventi e mostre.
È stato un recupero di un piccolo tesoro romano che ora è pronto ad arricchire il viaggio culturale di chi sceglie di andare oltre i soliti monumenti famosi.