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Pois e stanza degli specchi: le esperienze psichedeliche di Yayoi Kusama

Yayoi Kusama è un’artista giapponese di fama mondiale le cui esperienze psichedeliche hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della sua arte e che possiamo vivere in parte anche noi, con le sue istallazioni.

L’arte di Kusama esplora i temi dell’infinito, dell’ossessione e dell’immaginazione con le sue opere immersive e ipnotiche. Arte e psiche che si fondono, frutto dell’influenza avanguardistica degli anni ’60 ma anche dei suoi problemi di salute. Conosciuta in tutto il mondo per i suoi pois, la stanza degli specchi e per le sue zucche giganti; istallazioni che vagolo l’esperienza almeno una volta nella vita.

esperienza psichedelica con l'arte
Yayoi Kusama e la sua arte da sperimentare- credit Instagram @ yayoikusama- La Biennale.it

Le mostre di Kusama sono veri e propri eventi culturali dove lo spettatore è invitato non solo a vedere l’opera ma anche a viverla creando profonde connessioni con essa. Queste sono infatti il frutto delle esperienze personali di Kusama, dove le sue visione prendono corpo attraverso le sue istallazioni immersive. Ma dove nasce l’influenza dell’artista giapponese?

Yayoi Kusama e le esperienze psichedeliche

Kusama nasce a Matsumoto in Giappone nel 1929 e fin dalla giovane età soffre di allucinazioni vivide e ricorrenti a causa di una condizione neurologica. Grazie ad esse però inizia a sperimentare con l’arte e in particolare con i pois che rappresentano per l’artista un modo per dissolversi nell’infinito e liberarsi dalle sue ossessioni. Ogni pois infatti va visto come un microcosmo e che invita ad immergersi nella meditazione e nella riflessione.

Credits Instagram @ yayoikusama- La Biennale

Negli anni ’60 si traferisce a New York e qui viene in contatto con la scena artistica d’avanguardia e i maggiori artisti del periodo come Andy Warhol e Claes Oldenburg. In questo periodo inizia a sperimentare droghe psichedeliche e queste esperienze le aprono nuovi orizzonti percettivi permettendole di esplorare la sua psiche in profondità e di dare forma a tutte le sue visioni interiori.

L’esplorazione artistica dell’infinito

Queste esperienze si riflettono sull’arte di Kusama che spesso presenta motivi ripetitivi di pois, forme organiche e reticolati infiniti. I suoi ambienti immersivi come l’ “Infinity Mirror Rooms”, dove le pareti, il pavimento e il soffitto sono specchiati, crea l’illusione di uno spazio senza fine invitando a riflettere sulla propria esistenza in relazione all’universo.

Credits Instagram @ yayoikusama- La Biennale

Un altro elemento simbolo della sua arte sono le zucche decorate di pois giganti, simbolo di crescita e affinità con la natura. Un’ortaggio che l’artista associa ai ricordi di infanzia, la cui sculture, di dimensioni giganti, sono spesso oggetto di installazioni all’aperto.

Un’artista unica

Le esperienze psichedeliche di Kusama hanno contribuito a renderla un’artista unica. La sua arte ci offre uno sguardo intimo nella sua psiche e ci invita ad esplorare i confini della percezione con la realtà. Dal 1977 l’artista a scelto di vivere in un ospedale psichiatrico a Tokyo continuando a produrre la sua arte, che è ancora prolifica e stupisce ancora il pubblico con le sue visioni.

Credits Instagram @ yayoikusama- La Biennale

Le sue opere vengono ancora esposte nei musei di tutto il mondo e quindi se vogliamo immergerci in un mondo psichedelico che ci lascerà dietro un bagaglio di emozioni, vale la pena mettere in agenda una visita ad una sua mostra.

 

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