Una biblioteca tra passato e futuro: la storia della Biblioteca Federiciana di Fano. Ecco cosa dobbiamo aspettarci.
Fondata nel 1681 dall’abate Domenico Federici, la Biblioteca Federiciana fa parte del polo bibliotecario della città di Fano, nelle Marche. Fu lo stesso abate a riempire la biblioteca con la sua raccolta personale, che trasportò a sue spese da Venezia fino a Fano. Dal 1720 in poi, dopo la sua morte, questa collezione venne lasciata aperta al pubblico.
Dopo l’unificazione del Regno d’Italia nel 1861, il municipio si occupò della gestione dell’edificio continuando a tenerlo aperto al pubblico. All’inizio del ‘900, presero l’avvio molti lavori di ristrutturazione che durarono sino al 1970. Tra le sale più famose della biblioteca vi è sicuramente la sala dei globi che è la parte dell’edificio che contiene raccolta originaria di Domenico Federici, composta da svariati libri, carte geografiche e due enormi globi.
Un nuovo volto per la biblioteca dell’abate Domenico Federici
La Biblioteca Federiciana è una delle più importanti biblioteche italiane, infatti, già agli albori conteneva 12.000 volumi che nel 2017 sono arrivati a circa 250.000. A partire da maggio 2001 si è pensato di rinnovare il polo culturale di Fano con una sede nuova. Il progetto è stato affidato allo studio MCA – Mario Cucinella Architects.
I lavori prevedono il recupero della biblioteca originaria, con il ripristino delle sale e di tutti i servizi già esistenti, in particolare la parte organizzativa degli uffici e di tutti i volumi a partire dalla metà del ‘600. Per quanto riguarda la sala dei globi che è il simbolo della biblioteca, si progetta di riqualificarne gli arredi di legno.
Accanto a questo progetto di recupero della biblioteca già esistente, c’è un ampliamento che vede nuovi spazi capaci di rispondere anche ad esigenze più contemporanee dei cittadini. Si tratta di un edificio trasparente che sorgerà su 5 livelli. Uno di questi livelli sarà sotto terra, in modo tale da creare un ambiente specifico per la conservazione di antichi volumi che hanno bisogno di una certa temperatura.
Sia sull’ultimo piano che sui vari piani ci saranno delle terrazze panoramiche piene di verde. Inoltre, l’edificio avrà la facciata principale rivolta verso nord-ovest in modo da evitare l’esposizione diretta al sole e quindi agevolare un’esperienza di lettura e consultazione più gradevole.
Come ha indicato l’architetto Mario Cucinella responsabile del progetto, questa teca trasparente sarà un modo per dialogare tra contemporaneo e storico.