Dietro un famoso quadro di Rembrandt si nasconde un mistero davvero intricato: ecco tutti i dettagli emersi
Il pittore Rembrandt, di origini olandesi, è diventato uno dei più studiati ed apprezzati a livello mondiale per la sua affinata tecnica artistica, in particolare in merito al minuzioso utilizzo di luci ed ombre. In verità, però, l’operato dell’artista è super “chiacchierato” anche in relazione ad una serie di misteri ed interrogativi (spesso non da lui creati) che vi si nascondono dietro.
Tra i quadri più noti del pittore troviamo soprattutto i suoi innumerevoli autoritratti: l’uomo si cimentava molto in questa tipologia di arte, probabilmente con lo scopo di affinare il più possibile la sua tecnica. Basti pensare che, in totale, sono stati ritrovati ben 36 suoi diversi autoritratti, ognuno estremamente particolare e differente dall’altro (clicca qui per scoprire la particolare modalità con cui, secondo alcuni studiosi, li realizzava).
Dietro ad un’opera abbastanza famosa di Rembrandt, però, si nascondono una serie di misteri davvero curiosi. Tutt’oggi, per quanto si cerchi di fare luce su determinate dinamiche, risulta abbastanza complicato constatare una versione univoca. Il dipinto in questione è Dama e Gentiluomo in nero: procedete con la lettura per scoprire quali interrogativi sono sorti in merito e, soprattutto, le risposte che gli esperti hanno fornito per colmare i dubbi.
Rembrandt, i misteri dietro il dipinto Dama e Gentiluomo in nero
Come potete vedere in questa immagine, in cui vi mostriamo l’opera, I soggetti rappresentati sono un uomo è una donna vestiti di nero, entrambi con un’aria estremamente afflitta, se no addirittura persa nel vuoto. Sono in tutto tre le dinamiche legate a questo famosissimo quadro e non per tutte è possibile arrivare ad una risposta chiara.
Il furto
Come tantissime opere di fama internazionale, anche questo quadro è stato oggetto di furto. In totale, è il secondo quadro di Rembrandt ad essere stato portato via dall’Isabella Stewart Gardner di Boston, in data 1990. Non si sa tutt’oggi che fine abbia fatto, ma di solito, però, i quadri vengono rubati per due differenti motivazioni: in primis, con la volontà di chiedere un riscatto (anche se ormai è più rara come dinamica), o ancora per essere rivenduti nel mercato nero.
La paternità
In un primo momento l’opera è stata attribuita a Rembrandt, ma verso la fine degli anni 90 sono sorti dei dubbi importanti in merito. Nel 1987, infatti, l’organizzazione olandese cambiò improvvisamente versione e attribuì la paternità dell’opera all’entourage del pittore stesso. Nel 2015, però, un ennesimo cambio di rotta: il quadro appartiene ufficialmente a Rembrandt. I più scettici, però, nutrono ancora forti dubbi in tal senso.
Il soggetto cancellato
Come già chiarito, i soggetti dell’opera sono un uomo ed una donna vestiti in modo sontuoso, ma con una forte predominanza del nero. Si potrebbe facilmente intuire che siano vestiti così (e abbiano queste espressioni tristi) a seguito di un lutto: effettivamente, si presume che, in origine, tra i due fosse rappresentato il figlio, che però morì giovane e, per questo motivo, successivamente cancellato dal quadro.