Un professore d’arte che mette su un business di grande profitto grazie alla vendita sul web dei disegni dei suoi alunni. E’ quanto accaduto in Canada e la notizia ha già fatto il giro del Mondo. Cosa ha di spiacevole? I piccoli alunni erano del tutto ignari e ora il professore rischia grosso.
Il professore che insegna alla Westwood Junior High School di Saint Lazare nello stato del del Québec, avrebbe addirittura aperto un sito web personale nella quale è riuscito a vendere svariate opere realizzate in classe dai giovani alunni mettendo su un considerevole gruzzoletto. Peccato che i giovani autori e le loro famiglie erano del tutto all’oscuro di queste vendite e la scoperta è stata del tutto casuale.
Evidentemente il professore ha avuto occhio lungo nel percepire un certo valore nelle opere dei suoi alunni. Spesso infatti i bambini si esprimono in maniera spontanea e originale con disegni ricchi di immaginazione e simbolismo. In alcuni casi infatti i disegni realizzati dai bambini possono anche avere valore commerciale. Esistono dei collezionisti che sono disposti a pagare anche cifre considerevoli per l’acquisto di tali disegni. E’ quanto avrà pensato il professore canadese. Peccato che ora stia rischiando grosso, in termini di lavoro e di legge.
Il business di un professore: un caso che sta facendo molto parlare
La vendita dei disegni dei propri alunni, ha sicuramente fatto guadagnare un bel po’ all’astuto insegnate visto che ogni lavoretto aveva un prezzo che si aggirava dai 30 ai 120 dollari americani. Si stima infatti che il guadagno totale si aggiri intorno ai 10 mila dollari, ma ora rischia di doverne sborsare molti di più. Scoperto l’inganno in modo casuale (pare che un suo alunno, cercando il proprio nome sul web si sia imbattuto nelle sue “opere d’arte”), i genitori dei ragazzini si sono subito allarmati e hanno chiesto un risarcimento di 350 mila dollari per furto di opere intellettuali.
A quanto pare l’insegnate si è giustificato affermando che i disegni erano stati realizzati in classe durante le sue lezioni e quindi erano di sua proprietà. Ma la vicenda, che sta facendo molto parlare, si arricchisce di nuovi particolari. Perché l’insegnate vendeva anche i disegni stampati su magliette, tazze a gadget vari. Un vero e proprio business all’oscuro dei piccoli artisti.
Una vicenda che apre a degli interrogativi
La direzione scolastica sembra aver avviato un indagine sulla vicenda e al momento il sito web dell’insegnate appare oscurato. Quanto accaduto però pone delle domande sulla proprietà intellettuale dei lavori scolastici e sul diritto degli inseganti di utilizzare i disegni degli alunni per trarne profitto. Ci sono però dei principi etici che ogni insegnate dovrebbe riconosce, e sfruttare un’ opera, addirittura tenendo all’oscuro famiglie e autori è sconcertante.
Si rimane in attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda, nel frattempo consideriamo il valore dei lavoretti dei bambini che possono essere anche un grande tesoro.